"Il tempo che ci rimane" è un'opera cinematografica semi-autobiografica del regista palestinese Elia Suleiman, un viaggio poetico e doloroso attraverso la memoria personale e collettiva della sua famiglia e del popolo palestinese.

Il film intreccia immagini di repertorio, filmati amatoriali e scene girate ad hoc per raccontare la storia di tre generazioni della famiglia Suleiman, dall'esilio del nonno in Brasile agli anni della Nakba (la catastrofe palestinese del 1948) fino ai giorni nostri. Elia Suleiman ci regala un film che è allo stesso tempo un atto d'accusa e una dichiarazione d'amore per la sua terra.

Curiosità:

"Il tempo che ci rimane" è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2009, dove ha ricevuto il premio FIPRESCI e la nomination per la Palma d'oro.
Il film è stato elogiato dalla critica per la sua poesia visiva, la sua profondità emotiva e la sua importanza storica.
"Il tempo che ci rimane" è considerato uno dei film palestinesi più importanti degli ultimi anni.
Il film è stato girato in diverse location, tra cui Palestina, Libano, Francia e Brasile.

"Il tempo che ci rimane" è un film potente e commovente che ci offre una prospettiva unica sulla storia palestinese e sui temi universali dell'esilio, della perdita e della ricerca di un senso di appartenenza. Un film da non perdere per gli amanti del cinema d'autore, per chi è interessato alla storia del Medio Oriente e per tutti coloro che cercano un'esperienza cinematografica profonda e toccante.

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